Before we build its first city, its first castles, man made fabrics to cover himself. And he continued to manufacture them for thousands of years using fiber as raw material of vegetable or animal.
In plants, the fibers form the backbone that supports soft and pulpy parts of the leaves, roots and stems. In animals the fibers are instead in meat, skin, muscle and fur. All these fibers are extremely thin (their length is in fact about two thousand times their thickness) and consist of a long chain of molecules roughly parallel to each other. The plant fibers like cotton and flax, are cellulose, which is a compound of carbon, hydrogen and oxygen; animal fibers such as wool and silk, are made from many kinds of proteins, compounds of carbon, hydrogen , oxygen, nitrogen and sometimes sulfur (in wool).
To meet the needs of current methods of manufacturing and modern machinery, the fibers must be strong, durable, flexible, shiny and nearly uniform in size. Expected to be at least 12 mm (preferably 35 mm or more) is often just a few centimillimetro. They should be rough or wrinkled, so tightly intertwined when they are twisted to form a yarn, thereby increasing the resistance to flow and prevent the fibers on each other when subject to tension.
Only some of the natural fibers have all or most of these requirements, among these are cotton, very strong and resilient, wool, warm and uncreasable, silk, soft and shiny, and linen, crisp and bright. Cortical fibers, which eomprem gift jute, hemp, sisal and ramie are strong and resilient, but too rough to make clothes is used especially for rope, twine, bags and mats.
Since the ability of natural fibers are limited, the textile industry fully exploit man-made fibers that have been produced over the last 75 years. Between 1890 and 1920, chemists have discovered how to make many varieties of cotton fiber from the pulp and wood. Those who have had success pili were rayon viscose rayon and cellulose acetate, which is still being manufactured on a large scale. Initially, the fibers of rayon were called artificial silk for their silky smoothness and for their great luster.
Like all natural fibers, rayon absorbs water and s'inspessisce when washed, but there is a Bifforema: natural fibers remain strong when wet and swollen, the cotton becomes even stronger; Rayon, however, when it absorbs a quantity of water equal to its weight, lost about a third of its strength. This weakening is only temporary, because once dry rayon regains all its initial properties. It is clear, however, that the quality of a fiber is better if it loses its force when it is washed.
The discovery of nylon by Carothers was particularly important because the nylon, which is the first of the so-called synthetic fibers, is at least two times stronger than cotton, absorbs a small amount of water and keeps intact its shape even when wet. The success of nylon led to the discovery of other synthetic fibers with similar properties.
No fiber has all the advantages or disadvantages of all we talked about. Natural fibers and rayon fibers first resist heat and those organic solvents that are sometimes used in dry cleaning. On the other hand, they are attacked by moths and bacteria. The new synthetic fibers, however, are not attacked by insects and bacteria, but we ruin ironed iron is hot.
Since the rayon and natural fibers quickly absorb water are particularly suitable for clothing that more easily come into contact with sweat. For the same reason you can dye and dressing with substances soluble in water. But the fabrics of synthetic fibers repel water and are therefore by dressing and dyeing processes more complex and expensive. Also to be spun and woven synthetic fibers require special procedures.
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lunedì 5 ottobre 2009
knitting
Knitting is a method by which thread or yarn may be turned into cloth. Knitting consists of loops called stitches pulled through each other. The active stitches are held on a needle until another loop can be passed through them.
Knitting may be done by hand or by machine. By hand, there are numerous styles and methods. Flat knitting, which can be done on two straight needles or a circular needle, produces a length of cloth, while circular knitting, which is done on circular or double-pointed needles, produces a seamless tube.
Different yarns and knitting needles may be used to achieve different end products by giving the final piece a different colour, texture, weight, or integrity. Using needles of varying sharpness and thickness as well as different varieties of yarn adds to the effect.
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Knitting may be done by hand or by machine. By hand, there are numerous styles and methods. Flat knitting, which can be done on two straight needles or a circular needle, produces a length of cloth, while circular knitting, which is done on circular or double-pointed needles, produces a seamless tube.
Different yarns and knitting needles may be used to achieve different end products by giving the final piece a different colour, texture, weight, or integrity. Using needles of varying sharpness and thickness as well as different varieties of yarn adds to the effect.
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Dal Filato al tessuto
II filato viene lavorato in modi diversi a seconda dell'uso cui è destinato il tessuto. Generalmente la biancheria è di maglia in quanto deve essere aderente e deve permettere, nello stesso tempo, tutti i movimenti del corpo. I fazzoletti e la tela da lenzuolo, che devono mantenere la forma e le dimensioni, sono invece tessuti. La maggior parte dei tessuti si ottiene quindi o per tessitura o per lavorazione a maglia, ma alcuni altri, come il merletto, il feltro eccetera, non vengono sottoposti ad alcuno di questi due processi.
Fino alla fine del xvm secolo si lavorava su telai a mano, ma quando, nel 1785, Edmund Cartwright inventò il primo telaio a motore, la tessitura passò fra i processi meccanici.
Lo scopo della tessitura ò quello di formare una struttura forte e compatta di fili di ordito e di trama intrecciati fra di loro. L'ordito percorre il tessuto nel senso della lunghezza, la trama invece lo percorre in senso trasversale. Per comprendere questo processo immaginiamo di numerare tutti i fili dell'ordito. Dapprima i numeri dispari vengono sollevati rispetto ai numeri pari e i fili della trama passano tra un filo e l'altro dell'ordito, al di sotto dei numeri dispari e al di sopra dei pari. In un secondo momento si sollevano i numeri pari e si abbassano i dispari, e di nuovo i fili della trama passano tra gli uni e gli altri. A questo punto, passando la trama sotto i numeri pari e sopra i dispari, comincia a delinearsi una intelaiatura compatta. Il tessuto crescerà in lunghezza ripetendo piú e piú volte il procedimento.
Passando attraverso il telaio i fili dell'ordito sono sottoposti allo sforzo molto piú di quelli della trama, per cui sono di solito preparati in modo da essere piú forti: vengono cosí spesso preventivamente imbozzimati, le fibre vengono cioè ricoperte da un solido rivestimento che le protegge dagli effetti dello sfregamento al passaggio fra i cappi dei licci (vedi schema).
Un tessuto lavorato a maglia è piú elastico di quelli provenienti da una vera tessitura perché è composto di fili a cappio (maglia) ognuno dei quali è legato al pre- cedente. I tessuti a maglia, per quanto elastici possano essere, presentano però sempre un grave svantaggio: basta che si rompa una maglia perché si sfilino tutte le altre che dipendono da quella; inconveniente questo molto facile a prodursi nelle sottili calze da donna, siano esse di seta o di nylon. Le sfilatone si possono prevenire intrecciando un secondo filo che lega le maglie fra di loro, ma in questo caso il tessuto risulta meno liscio e morbido.
Nella fabbricazione del merletto, come dimostra l'annessa figura, i fili di ordito sono disposti in strati. Intorno a essi si attorcono i fili di trama che passano da una parte all'altra dello strato. Questa ritorcitura dei fili di trama corrisponde al movimento in su e in giú degli orditi nella tessitura.
Molti sono i sistemi per ottenere fibre non tessute. Il feltro, ad esempio, non si ricava dal filato, ma direttamente dalla fibra: si strofina, mantenendolo caldo e umido, uno spesso strato di fibre di lana; in questo modo le scaglie di chitina che coprono le fibre di lana (p. 188) si uniscono alle scaglie delle fibre vicine.
Naturalmente lo strato di lana si accorcia e si restringe, ma diventa pili spesso; il feltro deve la sua particolare resistenza proprio all'intreccio delle scaglie. Un altro tipo di feltro si ottiene dalla unione di strati di cotone o di altre fibre simili con fibre acetate che si sciolgono a temperatura piuttosto bassa. Quando viene raggiunta la temperatura voluta e si procede alla compressione, le fibre acetate si sciolgono e legano fra di loro le altre fibre. Un altro metodo è quello di disporre uno strato adesivo fra due strati di fibre, e quindi comprimere a caldo. I tessuti cosí ottenuti sono morbidi, assorbenti e resistenti alla lavatura.
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Fino alla fine del xvm secolo si lavorava su telai a mano, ma quando, nel 1785, Edmund Cartwright inventò il primo telaio a motore, la tessitura passò fra i processi meccanici.
Lo scopo della tessitura ò quello di formare una struttura forte e compatta di fili di ordito e di trama intrecciati fra di loro. L'ordito percorre il tessuto nel senso della lunghezza, la trama invece lo percorre in senso trasversale. Per comprendere questo processo immaginiamo di numerare tutti i fili dell'ordito. Dapprima i numeri dispari vengono sollevati rispetto ai numeri pari e i fili della trama passano tra un filo e l'altro dell'ordito, al di sotto dei numeri dispari e al di sopra dei pari. In un secondo momento si sollevano i numeri pari e si abbassano i dispari, e di nuovo i fili della trama passano tra gli uni e gli altri. A questo punto, passando la trama sotto i numeri pari e sopra i dispari, comincia a delinearsi una intelaiatura compatta. Il tessuto crescerà in lunghezza ripetendo piú e piú volte il procedimento.
Passando attraverso il telaio i fili dell'ordito sono sottoposti allo sforzo molto piú di quelli della trama, per cui sono di solito preparati in modo da essere piú forti: vengono cosí spesso preventivamente imbozzimati, le fibre vengono cioè ricoperte da un solido rivestimento che le protegge dagli effetti dello sfregamento al passaggio fra i cappi dei licci (vedi schema).
Un tessuto lavorato a maglia è piú elastico di quelli provenienti da una vera tessitura perché è composto di fili a cappio (maglia) ognuno dei quali è legato al pre- cedente. I tessuti a maglia, per quanto elastici possano essere, presentano però sempre un grave svantaggio: basta che si rompa una maglia perché si sfilino tutte le altre che dipendono da quella; inconveniente questo molto facile a prodursi nelle sottili calze da donna, siano esse di seta o di nylon. Le sfilatone si possono prevenire intrecciando un secondo filo che lega le maglie fra di loro, ma in questo caso il tessuto risulta meno liscio e morbido.
Nella fabbricazione del merletto, come dimostra l'annessa figura, i fili di ordito sono disposti in strati. Intorno a essi si attorcono i fili di trama che passano da una parte all'altra dello strato. Questa ritorcitura dei fili di trama corrisponde al movimento in su e in giú degli orditi nella tessitura.
Molti sono i sistemi per ottenere fibre non tessute. Il feltro, ad esempio, non si ricava dal filato, ma direttamente dalla fibra: si strofina, mantenendolo caldo e umido, uno spesso strato di fibre di lana; in questo modo le scaglie di chitina che coprono le fibre di lana (p. 188) si uniscono alle scaglie delle fibre vicine.
Naturalmente lo strato di lana si accorcia e si restringe, ma diventa pili spesso; il feltro deve la sua particolare resistenza proprio all'intreccio delle scaglie. Un altro tipo di feltro si ottiene dalla unione di strati di cotone o di altre fibre simili con fibre acetate che si sciolgono a temperatura piuttosto bassa. Quando viene raggiunta la temperatura voluta e si procede alla compressione, le fibre acetate si sciolgono e legano fra di loro le altre fibre. Un altro metodo è quello di disporre uno strato adesivo fra due strati di fibre, e quindi comprimere a caldo. I tessuti cosí ottenuti sono morbidi, assorbenti e resistenti alla lavatura.
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